82° GIRO DELLA TOSCANA

admin 4 Maggio 2009 0

VOLATA REGALE DI PETACCHI NELL’82° GIRO DELLA TOSCANA

Il manifestoSANSEPOLCRO (AR).- In un albo d’oro inaugurato nel 1923 da Costante Girardengo, seguito nella lunga storia della corsa da un numero impressionante di campioni che hanno vinto il Giro della Toscana, il nome dell’ultimo, Alessandro Petacchi è quanto di più bello gli organizzatori del Comitato Città di Arezzo si auguravano. La volata di Petacchi su via Montefeltro a Sansepolcro che dopo aver ospitato la partenza per due anni ha voluto quest’anno la sede di arrivo, è stata regale. Erano una quarantina i corridori del gruppo di testa che si erano raggruppati a 5° chilometri dalla conclusione. Volata imperiale quello di Petacchi che ha preceduto il romagnolo Belletti e l’abruzzese Marzoli. Per lo spezzoni della Lpr Farnese Vini si è trattato dell’ottavo vittoria stagionale (sette in volata e una cronosquadre) e questo successo a sei giorni dall’inizio del Giro d’Italia del Centenario è una bella notizia per gli appassionati di ciclismo, ed il migliore viatico per Petacchi. Dopo 49 chilometri il Giro della Toscana che ha preso il via dal centro di Arezzo ha proposto l’unico vero tentativo di fuga promosso da dodici corridori: Belletti, Simeoni, Fumagalli, Manuele Mori, Pellizotti, Donati, Laganà, Grivko, Torosantucci, Rubiano, Baer, Niemiec, ripresi al primo passaggio da Sansepolcro, la città di Piero della Francesca. Nel finale dal gruppo di testa provavano ad uscire Savini, Pozzovivo 8lo aveva fatto anche il giorno prima a Larciano) e Rubiano Chavez, la la Lpr Farnese Vini ha controllato agevolmente ogni tentativo, per poi lanciare Petacchi verso il suo ottavo centro del 2009.

ORDINE DI ARRIVO:

1)Alessandro Petacchi (Lpr Farnese Vini) Km 194, in 4h30’, media Km 43,110; 2)Manuel Belletti (Diquigiovanni Androni); 3)Ruggero Marzoli (Acqua&Sapone Caffè Mokambo); 4)Enrico Rossi (Ceramica Flaminia – Bossini Docce); 5)Francesco Gavazzi (Lampare NGC); 6)Rubiano Chavez; 7)Cardenas; 8)Muto; 9)Bosisio; 10)Giunti.

ANTONIO MANNORI

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