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Che cosa è:

È’ il “Premio Nazionale di Ciclismo al migliore Professionista dell’anno”.

Il suo ideatore: Saverio Carmagnini

Con il Patrocinio di: USSI [Unione della Stampa Sportiva Italiana – Toscana], Parlamento Europeo – uff. per l’Italia, Regione Toscana , Provincia di Firenze , Comune di Calenzano .

Anno 1973

Primo anno del premio Giglio d’Oro consegnato a Moser.
E’ stato un anno memorabile, l’inizio di un percorso che ha portato a premiare i migliori della stagione agonistica del mondo del ciclismo. AI di là della presenza del sottoscritto e di Vasco Baroni, fino dall’inizio è stato fondamentale l’apporto dato dal grande Gastone Nencini . Con il suo intervento è stata istituita una commissione che facesse da garante a tutte le procedure tecniche che il premio aveva bisogno. Della commissione ha fatto parte dall’inizio Alfredo Martini, Valdemaro Bartolozzi, in seguito Ademaro Taddei, Fabrizio Fabbri e il C.T. Franco Ballerini. La Stampa Sportiva Toscana con il suo presidente di allora ed il giornalista Franco Calamai, insieme agli altri colleghi, approvarono da subito di dare il patrocinio al Giglio d’Oro. Un connubio davvero importante che ha dato risultati che la storia può testimoniare. Con questa premiazione ogni anno trascorso si è potuto scrivere una pagina di giornale da riportare nella storia del ciclismo. Il Giglio d’Oro è stato vinto da Moser, Saronni, Argentin, Bontempi, Fondriest, Bugno, Chiappucci, Guidi, Casagrande, Bartoli, Rebellin, Cipollini, Bettini. Questi sono i vincitori della classifica. A questi si devono aggiungere i premi dati per la vittoria al giro d’Italia, al campionato italiano su strada, alla rivelazione tra i neo professionisti ed a quanti si sono distinti nella stagione con risultati di grande rilievo. Formula tecnica gradita dai protagonisti, che con la loro presenza testimoniano il gradimento di quanto a loro assegnato. Sottolineo ancora una volta il lavoro della commissione tecnica, la Stampa sportiva Toscana e di tutte le persone che collaborano a questo rituale, annuale progetto.

A tutti, un grazie di cuore.

Saverio Carmagnini

Alfredo Martini ed il Giglio d’Oro

Un premio che nasce pedalando non può che avere lunga vita!
Così è per la riconoscenza che ogni anno a fine della stagione agonistica, è dovuta a quel campione che risulta primo nella classifica delle migliori corse di tutto il mondo. Due inseparabili amici, Saverio e Vasco, percorrevano affiancati e senza troppo affannarsi, le collinose strade del Mugello; la conversazione tendeva a mettere in luce, quanlo era successo lungo la stagione appena conclusasi con il Giro di Lombardia. I due amici dall’alto del loro altruismo, avrebbero premiato un po tutti coloro che si erano sfidati durante tutto l’anno con l’agonismo che distingue l’atleta. Poi uno di loro disse: e se noi organizzassimo un premio da consegnare al migliore della stagione? Così nacque l’idea condivisa dal nostro grande campione Gastone Nencini. I tre grandi amici, si ritrovarono al ristorante “Carmagnini del ‘500” e li decisero le modalità del “PREMIO” che sarebbe stato chiamato il “GIGLIO D’ORO”. L’idea ebbe il sostegno del Gruppo Toscano Giornalisti Sportivi con Franco Calamai in testa. In seguito, si aggiunsero al Comitato Organizzatore, anche Valdemaro Bartolozzi ed il sottoscritto. Il premio partì con la simpatia dei corridori e quella del grande pubblico. Così siamo giunti al 34° Giglio D’Oro, con la consapevolezza che questo è stato assegnato di anno in anno, a campioni che hanno onorato il ciclismo nel mondo. È un avvenimento che non ha eguali e che fa promozione al ciclismo tutto. Il Patron del premio, Saverio Carmagnini, ne è felice, e lo è anche perchè il Comitato promotore si è rafforzato tecnicamente con il bravo C.T. Franco Ballerini, Fabrizio Fabbri, ed il giornalista telecronista Antonio Mannori.