Il Giro della Toscana ricorda Ballerini e Bartali

admin 7 Luglio 2010 Commenti disabilitati su Il Giro della Toscana ricorda Ballerini e Bartali

IL GIRO DELLA TOSCANA TORNA A FIRENZE RICORDANDO BALLERINI E BARTALI

FIRENZE – Ricordare Gino Bartali con la partenza della corsa da Ponte a Ema, attraversare la città di Firenze e toccare anche il circuito iridato che interessa il comune di Fiesole in onore del compianto commissario tecnico Franco Ballerini. E’ questa l’ambizione che sembra possa essere raggiunta dal Comitato Organizzatore dell’83° Giro della Toscana professionisti, presieduto dall’imprenditore aretino Stefano Del Tongo, grande appassionato di ciclismo e già titolare di un team professionistico che ottenne grandissimi risultati. L’arrivo della corsa è stato deciso di effettuarlo in Viale Giotto ad Arezzo nella zona dello stadio comunale. Usiamo il condizionale perché la risposta affermativa da parte del Comune di Firenze non è ancora arrivata agli organizzatori del Toscana, da parte del vice sindaco e assessore allo sport Dario Nardella con il quale gli organizzatori aretini si sono incontrati a Firenze. Sarebbe un fatto importante e significativo riportare il Giro della Toscana a Firenze quanto meno con la partenza, rendendo omaggio a due campioni e grandi personaggi del ciclismo come sono stati Bartali e Ballerini. Al tempo stesso per la città di Firenze un’occasione importante per tornare ad ospitare una gara professionisti dopo l’ultimo arrivo nel Parco delle Cascine del Giro d’Italia. La data del Giro di Toscana 2010 quella di domenica 26 settembre a una settimana dal mondiale di Melbourne in Australia.

I contatti avuti ed il recente incontro hanno delineato le posizioni e da parte del vice sindaco di Firenze Nardella, quella che è l’eventuale cifra a disposizione per la manifestazione di settembre compatibilmente con le esigenze di bilancio. Il percorso sarebbe in linea per circa 150 chilometri, prima del circuito cittadino finale di 10 Km da ripetere 5 volte comprendente il “muro” di Stoppe d’Arca.

ANTONIO MANNORI

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