Alessandro Baronti in ammiraglia

admin 8 Giugno 2006 Commenti disabilitati su Alessandro Baronti in ammiraglia

L’ex “pro” fiorentino guida la Sestese juniores
ALESSANDRO BARONTI IN AMMIRAGLIA
“MEGLIO I GIOVANI CHE QUEL MONDO”
di Antonio Mannori

FIRENZE- Lasciata l’attività professionisti come atleta, Alessandro Baronti, aveva iniziato a gareggiare nelle gran fondo sull’esempio di tanti suoi colleghi, ma poi ha preferito lasciare l’attività scegliendo il lavoro assieme al padre Renzo, elettricista. Dal ciclismo comunque Alessandro non si è staccato del tutto avendo deciso nei mesi scorsi di salire sull’ammiraglia del Team Cycling Sestese per guidare in qualità di direttore sportivo la formazione juniores.


“ E’ un lavoro che mi piace, che mi appassiona, debbo ringraziare l’amico Gian Luigi Parenti che ha voluto che accettassi questo incarico. La Sestese è una società tranquilla da oltre 80 anni in attività. Si lavora bene e pur non avendo una squadra titolata ed ambiziosa qualche soddisfazione è arrivata “.
Ti riferisci a Vieri Santi che non è andato lontano dal successo.
“ Proprio così, Vieri è veramente bravo, un atleta serio, che si impegna sempre al massimo. Speriamo che prima della fine della stagione riesca a centrare il successo, se lo merita lui prima di tutti, ma anche il presidente della società Pasquale Gasperini e gli sponsor “.
Con il tuo passato, come mai non hai cercato di restare nei professionisti come addetto ai lavori.
“ E’ stata una scelta che ho fatto, meglio i giovani che quel mondo che pure mi ha offerto tante soddisfazioni. L’anno prossimo con la Sestese quasi sicuramente potremo concentrare i nostri sforzi e l’impegno su di una sola squadra anziché due come in questa stagione “.
Un giudizio su queste gran fondo, che hanno sempre un notevole successo e che vedono al via vari ex professionisti.
“ Hanno avuto un notevole incremento, ma non enfatizzerei più di tanto i successi degli ex professionisti, in quelle manifestazioni ci sono anche tantissimi appassionati della bici che corrono per puro divertimento. Io avevo iniziato a disputarle, ma ho cessato perché vedevo che non mi divertivo, non c’era dentro di me il necessario entusiasmo “.

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