FATTI E MISFATTI DEL CICLISMO TOSCANO E NON SOLO PARLA IL CONSIGLIERE REGIONALE LUCA SIGNORINI
PISA – Già presidente di società, e da tre anni consigliere del Comitato Regionale Toscano di ciclismo, Luca Signorini, spesso non si è trovato d’accordo con le decisioni del Comitato stesso. All’inizio del quarto anno del suo mandato, ci ha rilasciato questa intervista sui problemi che affliggono il ciclismo.
– Signorini proviamo a fare un bilancio,all’inizio del 2012 . –
“ Che dire le Società hanno fatto un gran lavoro nonostante il periodo di magra che stiamo passando, e i risultati sia tecnici che numerici ne danno la riprova. Nei giovanissimi, abbiamo superato i 1400 tesserati tra ragazzi e ragazze, il record negli ultimi anni e la Toscana, come regione, si è piazzata al 4° posto al Meeting Nazionale; il settore Pista sta crescendo e altre 120 Biciclette sono state assegnate al Centro di Firenze , 40 al Centro di San Vincenzo, mentre 130 sono stati gli iscritti al Campionato Regionale tra giovanili e open. I primi risultati si iniziano a vedere con due secondi ed un terzo posto ai campionati italiani; per i risultati delle altre categorie è importante vedere la festa tenutasi di recente al Centro Tecnico di Coverciano. Per quanto riguarda il mio mandato, devo dire che per me è stata veramente un esperienza positiva; ero abituato a guardare il CRT e la FCI dalla parte della società e se vi erano degli errori, le colpe erano loro. Ora mi sono reso conto di come la politica arriva sempre dopo a cercare di risolvere problemi, e non è capace di prevenirli, a questo dobbiamo aggiungere che tante società tendono a non voler vedere anche problematiche reali cercando di scaricare anche le proprie colpe su chi secondo loro comanda. Mi sono altresì reso conto che le società devono tornare a far politica se vogliono avere voce in capitolo,devono partecipare alle varie riunioni o incontri che vengono tenute durante l’anno. Le società non si sentono ascoltate e ognuna cerca di preservare il proprio orticello non avendo una visione d’insieme; se a tutto ciò si aggiunge la carenza di guida alternativa sia a livello nazionale che regionale, la disaffezione e la voglia di allontanarsi dal ciclismo aumenta sempre più. Quando a livello nazionale, regionale e anche provinciale vi è un solo candidato, la politica sportiva è sconfitta e tutto il sistema ne risente, c’è appiattimento e mancanza di stimoli,a fare meglio, a rinnovarsi, a cercare nuove strade “.
– Si ricandiderà per il prossimo quadriennio olimpico? –
“ In questo momento no, più avanti vedremo. Sono abbastanza deluso dall’ambiente, faccio parte del CRT e dovrei far parte della politica sportiva regionale , ma come sopra detto, non si riesce a fare politica migliorativa del sistema, prendiamo il problema della categoria allievi. Ci sono corridori 17enni che vorrebbero continuare a fare sport ciclistico salendo di categoria e non riescono a trovare società disposte a tesserarli; le poche società rimaste che seguono la categoria Juniores, sono interessate solo ai vincenti e un ragazzo , un atleta, un ciclista dalla buona volontà che non è stato capace di ottenere risultati nella categoria allievi, rischia di smettere di correre, per non parlare degli stessi juniores che non sono riusciti a trovare squadra tra gli Under.
Ultimamente mi sono sentito dire, dietro una mia richiesta di tesserare un ragazzo juniores, che lo avrebbero preso ma non erano disposti a versare il riconoscimento dell’avviamento allo Sport di 250 Euro, se non gli facevo spendere quella cifra lo avrebbero tesserato!
Sinceramente non sapevo se offendermi o farmi una risata,perché mi sono sentito preso in giro. Poi mi sono fatto delle domande: ma la Federazione, il CRT di cui io faccio parte, cosa fa per proteggere le categorie minori e per incentivare un aiuto verso le società che fanno giovanissimi ,esordienti,allievi ? La risposta vera: niente !! In questi 3 anni di Consigliere Regionale non ne ho mai sentito parlare e questa mentalità vale per il 95% delle società Elite e Under 23 Toscane.
Queste società hanno budget di oltre 100.000 Euro all’anno, tesserano atleti stranieri, chiamano tre televisioni alle loro presentazioni ma non hanno interesse a creare o seguire un settore giovanile (basta pensare che se un ragazzo in 2 anni da juniores ha fatto 20 punti al massimo dovrebbero versare 770 Euro per 26 Euro a punto e i 250 Euro per l’avviamento) né regalano 10 borracce ad una squadra di giovanissimi, ma alcune non vogliono nemmeno riconoscere le 250 Euro per il riconoscimento all’impegno delle società giovanili nel seguire per anni il percorso di crescita sportiva di un ragazzo. In Toscana ci sono oltre 65 gare di Elite e Under tra regionali, nazionali e internazionali con un costo medio di 13/15.000 Euro a gara; invece, per la categoria Juniores, 16 sono le gare regionali e con le 3/4 gare nazionali e internazionali si arriva a 20: questa è una anomalia che dovrebbe far riflettere, ma, ad oggi non ho sentito nessun dirigente regionale e nessun presidente di società che ha sollevato il problema, per loro il problema non esiste!! Per i presidenti di società i problemi non sono programmare il futuro ma solo quello di vivere il presente. Nel CRT mi è stato annunciato, è arrivata una richiesta firmata da alcune società dilettantistiche che vorrebbero che il CRT emanasse una norma che imponesse alle società organizzatrici di dare un compenso di 20 Euro per ogni atleta partente. Mi domando ma questi illustri presidenti e dirigenti, un giorno penseranno mai che magari è il momento di smetterla di ingaggiare atleti stranieri o provenienti da fuori regione e iniziare ad investire nel settore giovanile come fanno gli altri sport?
– Più che delusa la vedo molto irritata da questo andazzo. –
“ Irritato forse è poco, in momenti di vacche grasse ognuno deve fare la propria strada, ma in momenti come questi tutti si devono ridimensionare e aiutare chi è in difficoltà. So bene che negli anni passati sono stati fatti molti errori da chi si occupava della categoria juniores. Eravamo la regione che dava dei rimborsi che nemmeno un operaio specializzato riusciva a portare a casa e anche in quel periodo nessuno diceva niente, tutto andava bene ed anche i dirigenti regionali e nazionali erano a braccetto di queste società. Ora rischiamo che la categoria juniores si dissolva e nessuno fa niente, nessuno prende atto che in Toscana siamo sotto i 100 juniores e che per il secondo anno consecutivo alcuni ragazzi della provincia di Arezzo verranno tesserati in Abruzzo perché non riescono a trovare società in Toscana “.
– Ma lei cosa penserebbe di fare.-
“ Sinceramente qualche idea ce l’avrei ma appena l’ho proposta mi hanno dato del matto anche se comprendo che non è facile trovare una soluzione. Occorre dialogare, coinvolgere le società dilettanti creare collegamenti fra le varie categorie. Occorre creare i vivai e seguire i giovani, altro che rincorrere i “nomi”, avere vivai anche in sinergia con società di altre regioni “.
– Signorini le società di categoria superiore dovrebbero aiutare le più piccole. –
“ Proprio così, occorre ottimizzare la grande visibilità che hanno le categorie professionistiche e dilettantistiche, sarebbe importante poter affermare che una squadra junior è collegata a un team di professionisti o elite/under. Avere le stesse maglie o che assomigliano (addirittura partendo dai giovanissimi) programma l’attività , avere agevolazioni per l’acquisto di un certo materiale “.
– Ma intanto nella sua provincia, quella di Pisa una sola squadra juniores. –
“ E’ il frutto della crisi economica e del disinteresse degli ex professionisti della nostra zona. Dove non solo stiamo rischiando con gli juniores ma c’è anche il probabile dissolvimento della categoria esordienti e allievi femminile, e solo il presidente provinciale Spadoni ha cercato e sta cercando di mantenere in provincia le due categorie “.
– Scusi ma cosa c’entrano gli ex professionisti pisani?
“ Il loro disinteresse lo ripeto ha veramente dell’incredibile, si sono rinchiusi nelle loro case, nel loro lavoro dimenticandosi che per portarli al professionismo oltre alle loro doti ci sono stati presidenti e società che hanno rischiato, direttore sportivi che hanno perso giornate di lavoro e la risposta di tutti loro è stata di totale disinteresse e lo ripeto con forza, disinteresse! Alcuni di loro si sono impegnati al massimo con la categoria elite under 23, ma non gli passa per la mente che con una semplice telefonata o conoscenza potrebbero far vivere meglio le società che crescono i nuovi ciclisti e futuri loro emuli”.
– Siamo in conclusione vogliamo fare gli auguri per il 2012. –
“ Grazie, approfitto di questa intervista per fare un grande augurio di un ridente 2012 a tutte le componenti del ciclismo toscano e in particolar modo alle società che si impegnano nelle categorie giovanissimi, esordienti, allievi, dove fanno veramente tanto per tenere alta la qualità e le sorti del ciclismo regionale “.
GLI OBBIETTIVI 2012 DI VISCONTI – CLASSICHE E MONDIALE
di ANTONIO MANNORI
Calenzano
Il campione italiano Giovanni Visconti ha già tracciato le linee guida per la prossima stagione. Ieri da Carmagnini del ‘500 a Pontenuovo di Calenzano nel ricevere il 38° Giglio D’Oro è stato chiaro, spiegando anche le ragioni perchè ha lasciato un team italiano per quello spagnolo della Movistar dove sarà al fianco di Valverde.
“Per me è un onore essere con lui, da Valverde avrò sicuramente da imparare come si corrono certe classiche”.
Quest’ultime saranno il suo obbiettivo per il 2012.
“Assolutamente si e più che alla Milano-Sanremo penso alle grandi classiche delle Ardenne, l’Amstel Gold Race, la Freccia Vallone, la Liegi-Bastogne-Liegi, ma potrei correre anche il Fiandre e la Gand-Wevelgem”.
Una primavera intensa per preparare il Giro d’Italia.
“Proprio così con la speranza di vincere nel 2012 un tappa dopo i vari secondi posti ottenuti. Il debutto in Argentina nel Tour de San Luis, quindi il Maiorca Challenge, Le prime due gare italiane saranno la Tirreno-Adriatico e la Sanremo”.
La notizia del passaggio al team spagnolo suscitò vari commenti in Italia.
“Nella Farnese Neri sono stato benissimo, ho imparato, sono cresciuto è stata per me una scuola. Mi sentivo pronto e maturo dopo i tre successi di seguito nel Ranking Europe Tour per tornare nel World Tour”.
Il 2012 sarà l’anno delle Olimpiadi.
“Se nella prima parte della stagione l’obbiettivo saranno le classiche, nella seconda cercherò di ottenere la maglia azzurra sia per la prova Olimpica di Londra che per il mondiale di Limburgo”.
SEANO DI CARMIGNANO(PO).- Si può definire buona la prima stagione da professionista di Stefano Borchi, unico pratese del gruppo, ma in lui anche un briciolo di delusione per avere gareggiato poco. Eppure il suo avvio 2010 era stato brillante con un secondo posto nella tappa della “Settimana Internazionale Coppi e Bartali” ma i suoi tecnici e dirigenti, preferirono dosare i suoi impegni nell’anno del debutto. Tutto cambia per il giovane di Seano di Carmignano, la località ai piedi del Montalbano dei fratelli Luciano e Sergio Maggini, ma anche di Giuseppe Grassi, nella prossima stagione. Intanto accanto alla De Rosa è arrivata la Flaminia, direttori sportivi Giovanni Fidanza e Marco Tabai, un team manager, Fabio Bordonali che conta 18 anni di esperienza. Ed i progetti per Borchi non mancano, un segnale è arrivato anche dal c.t. della nazionale azzurra Paolo Bettini.
“ Mi ha fatto piacere – dice Stefano – che Bettini voglia decisamente rilanciare l’attività a cronometro e che abbia fatto anche il mio nome. In Italia sono pochi gli specialisti (nel 2010 ai mondiali in Australia nessun rappresentante italiano nella crono n.d.r.) a parte Pinotti e Malori. Mi sento anch’io di poter far bene visto che mi sono trovato a mio agio come under 23 nelle gare contro il tempo. Ne parleremo al momento opportuno, così a distanza dico sono pronto “.
Un altro aspetto sta a cuore al giovane di Seano, località dove risiede e conta un Fans Club presieduto dal fratello Fabio, con 160 iscritti che lo ha festeggiato qualche settimana fa.
“ Quest’anno gareggerò anche all’estero cosa che non è avvenuta nel 2010 e proprio il debutto sarà dal 17 al 23 gennaio nel Tour San Luis in Argentina. Sicuramente in questa seconda stagione da professionista sarò più impegnato e questo mi fa piacere “.
Compagni di squadra nuovi e grandi amici come Benenati, Maggiore e Matteo Fedi che abitano vicino a te.
“ Proprio così, siamo già usciti e usciremo spesso assieme per gli allenamenti. La nostra squadra è ricca di tanti giovani, ma contiamo anche in una bella ripresa da parte di un corridore forte ed esperto come Vila per le gare a tappe, in tutto siamo sedici “.
Visto l’impegno in Argentina, per te un avvio sprint.
“ Abbiamo già parlato dei programmi 2011 nel recente mini ritiro svoltosi a Brescia prima di Natale. Io trovo la condizione abbastanza velocemente per cui già in primavera come l’anno scorso alla Coppi e Bartali, conto di mettermi in luce. Non è facile per me rimanere nell’ombra, mi piace andare all’attacco, in fuga ”.
Un Borchi deciso a far bene quello che si appresta alla prossima stagione, nella quale questo è certo, ci metterà il cuore e l’impegno, frutto della sua grande serietà.
IL C.T. DEI RECORDS FRANCO BALLERINI TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO
ANTONIO MANNORI
Con il 2010 sono già dieci gli anni sull’ammiraglia azzurra di Franco Ballerini. Tra un rally e l’altro con l’inseparabile amico Paolo Bettini, questa nostra chiacchierata con il cittì, 45 anni compiuti nello scorso mese di dicembre, che può vantare cinque medaglie d’oro tra mondiali e olimpiadi, tre d’argento ed un bronzo. Una panoramica sul ciclismo che è stato e quello che sarà. Il primo tema naturalmente quello del percorso iridato di Geelong, non distante da Melbourne in Australia, dove nell’ottobre prossimo si svolgerà il mondiale, ma prima il punto su Ballerini pilota di rally.
“Ormai con Paolo formiamo una coppia affiatata, ma c’è ancora da imparare. Uno sport simile al ciclismo quanto al calore degli sportivi soprattutto quando siamo ai ritrovi e alla partenze e questo mi piace “.
Come si presenta il tracciato mondiale in Australia.
“ Né la prima parte di percorso in linea né gli strappi presenti sul circuito, che gli atleti affronteranno undici volte, sono in grado a mio giudizio di selezionare in maniera decisa il gruppo. Le pendenze consistenti, anche se per brevi tratti, possono però consentire di portare all’arrivo solo i velocisti più in forma. Chi attacca in salita sa poi che ci sono altri sei chilometri in piano o leggera discesa per rientrare, prima dell’arrivo. La vera sorpresa potrà venire dal rettilineo di arrivo, che è lungo 700 metri e tutto in leggera salita. Solo chi arriverà in piena forma e avrà gambe e cuore potrà giocarsi la vittoria nella volata finale “.
Nei dettagli come è articolato il percorso iridato.
“ Una prima parte di circa 85 Km sarà in linea, partendo da Melbourne per raggiungere Geelong, senza nemmeno un ponte con lunghi rettilinei, semmai è da tener presente il forte vento che soffia quasi sempre. La prima salita è di un chilometro e duecento metri, con pendenze del 6-7 % nella prima parte, ma più avanti si raggiunge anche il 9 % e proprio prima del culmine il 16 per cento “.
Una specie dei muri che s’incontrano in Belgio.
“ Proprio così mentre la seconda salita presenta alcune curve insidiose che rallenteranno non poco la velocità. Si tratta di un tratto di circa 700 metri con la punta massima del 9/10 %. Dalla sommità al traguardo resteranno sei chilometri ma non sarà vera e propria discesa occorrerà pedalare sempre “.
Si può paragonare questo percorso a qualche altro dove si è svolto già il mondiale negli anni scorsi?
“ Quello che mi pare più vicino come caratteristiche è quello di Salisburgo, anche se in Australia ci sarà una salita in più. Quanto al finale direi invece che assomiglia a quello di Benidorm dove vinse il titolo Gianni Bugno e dove ci si potrà imporre con una volata di forza. Aggiungo che è un tipo di tracciato dove non sarà facile controllare la corsa, si dovranno tenere gli occhi ben aperti in ogni fase della corsa “.
Lasciamo il mondiale per parlare di quello che è successo nell’ultima stagione, anche se ormai lontana e piuttosto deludente per noi.
“ E’ vero è stata una stagione per il nostro ciclismo con pochi squilli, la mancanza di Paolo Bettini si è fatta sentire ma abbiamo dei giovani interessanti, penso a Visconti che è stato molto regolare, al Nibali ammirato al Tour e che sarebbe servito non poco alla nazionale azzurra nelle fasi finali del mondiale vicino a Cunego. E questo mi fa aggiungere che a Mendrisio la nostra squadra sul piano tattico non ha nulla da rimproverarsi e che quando mancavano meno di 5 chilometri al traguardo avevamo l’uomo giusto, ma quello scatto di Cancellara ha fatto saltare tutto, ha mandato in tilt diversi atleti e qualcuno, leggi Cadel Evans, qui è dimostrato il più forte di tutti “.
Il nostro ciclismo è in una fase di transizione.
“ Gli sportivi devono avere un po di pazienza, perché personalmente vedo un buon ricambio generazionale. Oltre a Visconti, Nibali ed agli altri atleti italiani attendo anche i neo professionisti come Balloni e Malori, Ulissi e qualche altro ancora che ha dimostrato ottime doti e mezzi tra gli under 23 “.
Per chiudere sull’ultima stagione qual’è la sua classifica personale.
“ Un plauso particolare lo farei a Lance Armstrong che ha dimostrato grande grinta a carattere. Non avrei immaginato che potesse addirittura salire sul podio al Tour de France dopo un Giro d’Italia durante il quale mi aveva deluso. Detto questo ricorderei un poker di grandi protagonisti Contador, Gilbert, davvero impressionante nel finale di stagione, Cancellara e naturalmente il campione del mondo Evans “.
Evans quest’anno difenderà la maglia iridata in casa sarà il favorito numero uno.
“ Non solo lui certo, quanto ai nostri ci sono diversi atleti ai quali si addice il percorso australiano come Ballan, Pozzato, che mi pare abbia fatto segnare innegabili progressi ed abbia raggiunto una sua dimensione, penso a un Bennati al meglio della condizione, a Visconti, a un velocista giovane come Jacopo Guarnieri, che sta crescendo a vista d’occhio “.
Non ha citato Cunego che per le gare di un giorno è sempre un cliente di tutto rispetto.
“ Il suo eventuale impiego potrà avere un ruolo ben definito in seno alla squadra. Ci penserò durante la stagione e vedremo al momento opportuno quale sarà la condizione degli atleti ”.
Guidare la nazionale è stata ed è davvero una costante e bella esperienza.
“ Un’esperienza per me davvero bella, stimolante ed importante. Mi piace anche il lavoro del gruppo avere costruito uno staff con il quale condividere certi momenti. Spero che ci sia la possibilità di proseguire anche se le risorse economiche a nostra disposizione sono limitate. Vorrei chiudere il mio mandato che scadrà nel 2012 con qualche altra soddisfazione personale e soprattutto per il ciclismo italiano “.
Già e dopo che farà Franco Ballerini.
“ E’ presto per parlare del mio futuro ci sono ancora due stagioni davanti e tante cose possono accadere. Intanto pensiamo a far bene in questo 2010 “.
RICCARDO NENCINI: “ LA TOSCANA E’ TORNATA FORTE PRONTA A CONTARE DI PIU’ “
di ANTONIO MANNORI
FIRENZE – Fù eletto quattro anni fa a Pescia, ma quella votazione fu più tardi annullata, ed in pratica il suo insediamento alla testa del Comitato Regionale Toscano, ebbe inizio l’anno dopo quando Riccardo Nencini, nipote del grande campione mugellano di ciclismo, ottenne la maggioranza. Un bilancio per lui quindi di tre anni con un programma attuato secondo il suo giudizio all’ottanta-novanta per cento, pronto a continuare anche per il prossimo quadriennio se le società della Toscana lo vorranno alla prossima assemblea regionale. Lo incontriamo nel suo ufficio, presso il Consiglio Regionale della Toscana che presiede per la seconda legislatura, e sono una trentina di minuti dedicati al ciclismo toscano.
“ Non parliamo dei risultati ottenuti dagli atleti toscani, due mondiali di Paolo Bettini, altrettanti dello junior Diego Ulissi, i titoli tricolori e tantissime altre vittorie di prestigio, ne di manifestazioni organizzate. La Toscana qui è al vertice, tutti lo riconoscono, meglio dare un’occhiata agli altri aspetti dell’attività “.
Siamo d’accordo presidente, ma conta anche l’immagine.
“ E’ verissimo e allora dico che sotto questo aspetto la nostra regione ha fatto passi da gigante, anche la Rai ogni settimana si occupa con un servizio particolare dell’attività regionale e lo farà ancora in misura maggiore nella prossima stagione. Poi ci sono le varie televisioni private, i giornali “.
I punti del suo programma sono stati tutti attuati?
“ Se guardiamo al mountain bike, oppure al nostro progetto scuola, un po diverso rispetto al Pinocchio in Bicicletta, la cui finale si è tenuta a Montecatini Terme, siamo andati anche al di la delle previsioni. Lo stesso posso dire per gli impianti, con quello inaugurato di recente nel comune di Collesalvetti in provincia di Livorno e quello di S.Bartolo a Cintoia a Firenze, già pronto. Spero di sbloccare definitivamente anche la complessa questione relativa al progetto per la realizzazione di quello in Valdinievole “.
Benino la pista, male l’attività femminile.
“ Non esageriamo, la pista si merita un sette, per l’attività femminile si può e si deve fare di più e proprio di recente si è raggiunto un accordo con l’Emilia Romagna e la Lombardia in merito al calendario gare. L’augurio che sia messo in pratica nel 2009 “.
Un parere sul Comitato Regionale nel suo insieme, e su quelli provinciali, in giro si dice che non ci siamo.
“ I mezzi innovativi e tecnologici hanno trovato difficoltà nell’essere attuati, non è un’operazione semplice, il rinnovo dei sistemi informatici. Se abbiamo raggiunti certi traguardi con i vecchi metodi di gestione, una volta completato il lavoro di modernizzazione, essi saranno ancora maggiori “.
Giovanissimi in aumento, ma i dirigenti sono sempre gli stessi e calano le gare elite e under 23.
“ Due cose vere, abbiamo risultati confortanti e talvolta brillanti nel numero dei tesserati giovanissimi, ed il problema dei ricambi generazionali tra i dirigenti esiste. Quanto al calo delle gare è un segnale preoccupante, la conferma del momento difficile per trovare sponsor “.
Nel suo programma c’era il reperimento di fondi per le società e per certe manifestazioni, così come il rafforzamento dei rapporti con le istituzioni.
“ I fondi sono arrivati, tanto che chiuderemo in attivo il bilancio, pronti a spendere se ci saranno proposte valide. Il rapporto con le istituzioni più che buono “.
Quali gli altri punti del programma attuati in 3 anni.
“ Il progetto per il libretto del profilo ematico-passaporto azzurro; la nuova Commissione cultura, l’istituzione del Premio Rampichino MTB per i giovani che ha avuto un successo enorme; il progetto di sponsorizzazione del velodromo di San Vincenzo; miglioramento delle condizioni assicurative degli atleti e delle società e della sicurezza delle gare “.
La Toscana quattro anni fa era divisa, ed oggi?
“ Direi che la situazione è nettamente migliorata e ci sono ottime prospettive future. Certo la squadra del Comitato Regionale Toscano va rafforzata in maniera adeguata, abbiamo dirigenti pronti a svolgere il proprio lavoro anche in ambito nazionale, sia nel futuro Consiglio Federale che in qualche Commissione. La Toscana è pronta a fare la propria parte; credo che gli competa e che meriti un ruolo importante “.
Parliamo dunque del futuro, Riccardo Nencini è pronto a ripresentarsi, ma dove avrà il tempo affermano taluni?
“ E’ lo stesso discorso che si faceva quattro anni fa. Mi presento perché in caso di riconferma sono certo di poter assolvere il ruolo che un presidente deve avere e che ribadisco con chiarezza per l’ennesima volta. Il presidente deve essere quello che cura i rapporti con le istituzioni, che opera per reperire i fondi, quello che risolve certi problemi legati all’attività e alla promozione del ciclismo. Occorre per il resto una squadra funzionale, e l’intendimento è quello di rafforzarla. Nei prossimi giorni diciamo attorno a Natale, intendo fare il punto della situazione e preparare un pacchetto che tenga conto della disponibilità dei dirigenti a ricoprire incarichi regionali (un paio di consiglieri non si ripresenteranno n.d.r.) e nazionali ”.
Quali sono i rapporti con la FCI e col suo presidente Renato Di Rocco.
“ Ottimi, ci sentiamo spesso. A mio giudizio il presidente nazionale ha fatto un ottimo lavoro vista la situazione ereditata al momento della sua elezione. Renato Di Rocco, sa bene che la Toscana ha ritrovata un’apprezzabile unità, che è forte con i suoi atleti, ha il c.t. della nazionale, è propositiva, e merita di contare di più a livello nazionale “.