Riconoscimenti a Basso, Visconti, Oss, Zordan, Bronzini e Nencini – Premio Franco Ballerini a Fabian Cancellara
LUNEDI’ VINCENZO NIBALI RICEVE IL 37° GIGLIO D’ORO
PER la prima volta da quando è professionista, Vincenzo Nibali riceverà lunedì mattina a mezzogiorno al ristorante Carmagnini del ‘500 a Pontenuovo di Calenzano (FI), il 37° Giglio D’Oro quale miglior professionista italiano della stagione 2010, grazie alla splendida vittoria ottenuta alla Vuelta de Spagna, al terzo posto al Giro d’Italia, agli altri risultati ottenuti. Nella classifica finale il campione siculo-toscano della Liquigas Doimo, che ormai risiede stabilmente a Mastromarco di Lamporecchio dove conta uno dei suoi Fans Club più affezionati quello dei “I Cannibali”, ha preceduto Petacchi, Visconti, Basso e Riccò. Già nel 2006 Nibali era stato premiato in occasione del Giglio D’Oro quale migliore giovane di quella stagione, ricevendo il Memorial Gastone Nencini. Saverio Carmagnini ideatore e promotore del premio patrocinato dal Gruppo Toscano Giornalisti Sportivi dell’USSI, dalla Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Calenzano, e gli altri componenti la Commissione tra cui Alfredo Martini ed il c.t. Paolo Bettini, premieranno anche il vincitore del Giro d’Italia Ivan Basso, il campione italiano assoluto Giovanni Visconti, la rivelazione della stagione Daniel Oss, cui andrà il Memorial Gastone Nencini nell’anno in cui è stato celebrato il cinquantenario dalla vittoria del campione mugellano al Tour de France 1960. Quest’anno invece il premio Gino Bartali a dieci anni dalla morte del grandissimo campione fiorentino del pedale, verrà consegnato all’On. Riccardo Nencini presidente del Comitato Regionale Toscano della Federciclismo, mentre il Premio Internazionale Franco Ballerini per il miglior atleta straniero della stagione, ed Giglio D’Oro 2 per lo juniores nazionale più bravo, istituiti per la prima volta, saranno ricevuti da Fabian Cancellara e da Andrea Zordan. Un riconoscimento particolare andrà alla campionessa del mondo su strada Giorgia Bronzini; il premio Arturo Santelia messo in palio dal mensile BS al collega Luca Neri. Saranno presenti alla cerimonia condotta da Alessandro Fabretti autorità, dirigenti e personaggi della sport, per vivere ancora una volta una festa unica nel suo genere in Italia grazie al grande impegno di Saverio Carmagnini, della Commissione del Premio e degli sponsor che anche stavolta hanno supportato il loro lavoro. Sarà stampato per l’occasione il tradizionale giornalino con i profili dei premiati e l’albo d’oro del Giglio D’Oro la cui prima edizione risale al 1974 vinta da Francesco Moser che complessivamente ha vinto nove volte questo premio, ed è seguito da Bettini con 4, Saronni, Casagrande e Fondriest con 3, Bugno, Bartoli, Chiappucci e Rebellin con 2, Guido Bontempi, Argentin, Cipollini, Guidi, Di Luca e Visconti.
ANTONIO MANNORI
Volatone generale – Loddo e Sabatini ai posti d’onore
PETACCHI NON PERDONA – PER LA SESTA VOLTA SUO IL G.P. COSTA DEGLI ETRUSCHI
ANTONIO MANNORI
Donoratico
UNA vittoria annunciata ma più complicata del previsto “ anzi – dice Alessandro Petacchi – la più difficile delle sei ottenute nel Gp Costa degli Etruschi, perché c’è stato uno sbandamento a 500 metri dal traguardo e mantenere la posizione conquistata grazie al lavoro dei compagni di squadra, tra i quali anche il debuttante Ulissi che correva in casa, non è stato facile. E’ andata bene e sono contento della vittoria, la terza in una settimana non è poco “. Accanto a lui per i primi complimenti il c.t. Franco Ballerini: “ Averlo così forte al mondiale di ottobre in Australia sarebbe ideale, mi piacerebbe vedere un Petacchi così contro Cavendish “. Il sesto successo dello spezzino a Donoratico è da record. Ricordiamo a memoria un altro corridore, Gibì Baronchelli vincitore per sei anni di seguito del Giro dell’Appennino dal ’77 all’82. Ottimo secondo il sardo Loddo che ha confermato quanto di buono aveva fatto all’estero vincendo due gare nelle settimane scorse. Sul podio è salito anche un giovane toscano di ottimi mezzi come il pistoiese Fabio Sabatini. Molti attendevano il suo compagno Guarnieri, ed invece è stato lui nonostante una sbandata a 50 metri dall’arrivo (sarebbe potuto giungere secondo) il più bravo della Liquigas. Ha lavorato molto la squadra di Scinto, la ISD Neri per il quinto posto di Gatto, mentre Ulissi ha concluso la corsa, che ha assegnato al diciannovenne Samuel Horstmann, il più giovane dei 134 in gara, il Memorial Sauro Bettini, fratello di Paolo. Prima delle emozioni e dei brividi dello sprint finale questa corsa tra pioggia, sole ed il vento nel finale, ha visto protagonista di giornata lo svizzero Hollenstein in fuga per 144 chilometri ed un vantaggio massimo di 9’35 al settantesimo chilometro. Gli ultimi 25 chilometri percorsi a gruppo compatto con grande lavoro della ISD Neri, Lampre Farnese e Liquigas, mentre la media saliva vertiginosamente. Nessun allungo, qualche sgomitata e sbandamento di troppo e via lo sprint con Petacchi al riparo del vento vicino alle transenne, Loddo e Sabatini alla ricerca del sorpasso, ma in fondo finire subito dietro a un Petacchi così non è un disonore.
ORDINE DI ARRIVO:
1)Alessandro Petacchi (Lampre Farnese) Km 193, in 4h48’32”, media Km 43,208;
2)Alberto Loddo (Androni Giocattoli);
3)Fabio Sabatini (Liquigas Doimo);
4)Mattia Gavazzi (Colnago CSF);
5)Oscar Gatto (ISD Neri Sottoli);
6)Enrico Rossi (Ceramica Flaminia);
7)Gianluca Brambilla (Colnago CSF);
8)Claudio Cucinotta (De Rosa Stac);
9)Andrea Piechele (Carmiooro NGC);
10)Alessandro Macerati (Ceramica Flaminia).
Gli azzurri onorano la corsa di Prato
UN VISCONTI INCONTENIBILE VINCE IL GRAN PREMIO INDUSTRIA E COMMERCIO
PRATO – Azzurri attesi ed azzurri protagonisti nel 64° Gran Premio Industria e Commercio, tanto che tutti e sei erano nel gruppo degli undici che hanno preso il largo a una ventina di chilometri dal traguardo, dopo il nono e ultimo passaggio dalla salita di Carmignano. Ha vinto il più quotato di tutti alla vigilia, Giovanni Visconti della ISD Neri Sottoli (squadra tosco-ucraina guidata dall’esuberante Luca Scinto) che a sette giorni dal mondiale di Mendrisio e sotto gli sguardi attenti del c.t. Franco Ballerini, ha dimostrato di possedere una bella condizione. Ha vinto anche il corridore che ha cercato prima di tutti di farlo, perché è stato Visconti sostenuto da tantissimi tifosi (ne conta molti anche nel Pratese) ad allungare una volta che si era esaurita la lunga fuga durata oltre 120 chilometri protagonisti Dall’Antonia (il primo a scattare dopo 21 chilometri), Longoborghini, Da Dalto (vincitore del gran premio della montagna) e Metlushenko, primo a mollare. L’allungo vigoroso di Visconti ha scatenato la reazione degli altri azzurri ad iniziare da Santambrogio, e poi Garzelli, Scarponi, Paolini e Bruseghin. Con il sestetto di Ballerini altri cinque atleti per una fuga rimasta saldamente in piedi fino alla fine nonostante l’inseguimento del gruppo. La volata su via Valentini è stata bellissima ed il toscano-siciliano (Visconti ha messo su casa in cima al San Baronto nel comune di Larciano) è apparso incontenibile anche se il temibile Gavazzi e Paolini non sono terminati distanti. Il successo dell’azzurro, quinto stagionale, scatenava l’entusiasmo degli sportivi e dei suoi tifosi, ma rendeva felici anche gli organizzatori della Ciclistica Pratese 1927, in quanto Visconti da questi parti è di casa. Soddisfatto il c.t. Ballerini premiato prima del via dagli organizzatori, al pari di Alfredo Martini e del vincitore di 50 anni fa di questa corsa, Giuseppe Fallarini, presenti l’assessore provinciale allo sport Antonio Napolitano, il consigliere delegato per lo sport del comune di Prato Leonardo Soldi, Carlo Iannelli presidente del Comitato Organizzatore. Complimenti infine a quanti hanno lavorato per la riuscita della corsa.
ORDINE DI ARRIVO:
1)Giovanni Visconti (Neri Sottoli ISD) Km 178,6, in 4h04’, media Km 43,770;
2)Francesco Gavazzi (Lampare NGC);
3)Luca Paolini (Acqua & Sapone Caffè Mokambo);
4)Starchyk; 5)Oss; 6)Santambrogio; 7)Scarponi; 8)Niemiec; 9)Axelsson; 10)Bruseghin; 11)Garzelli.
ANTONIO MANNORI
Altra splendida edizione della classica di S.Croce
MUCELLI NON PERDONA NEL GRAN PREMIO CUOIO E PELLI
S.CROCE SULL’ARNO (PI).- Una gara sempre affascinante anche se con qualche nome importante in meno alla partenza rispetto ad altre edizioni, il Gran Premio Cuoio e Pelli trova in Piazza Matteotti il suo degno vincitore nel livornese Davide Mucelli che ha regolato allo sprint tre compagni di fuga, ad iniziare dal forte colombiano Betancourt, il quale ha avuto qualcosa da ridire asserendo di essere stato danneggiato nello sprint, ma la giuria ha ritenuto la volata del tutto regolare. Quanto ai partenti troppe le concomitanze, compresa una gara di “osservazione” per i mondiali in Lombardia. Gli organizzatori dell’U.C. S.Croce sull’Arno avrebbero preteso una maggiore considerazione e protezione della loro gara vista, l’anzianità ed il prestigio della stessa. Al via 119 corridori con il vincitore del Giro d’Italia il colombiano Sarmiento, premiato prima del via assieme al campione toscano elite Di Salvo. La gara condizionata pesantemente dall’impetuoso vento si è ben presto decisa quando si veniva a formare sulla testa della corsa un gruppo di 36 atleti. Sulle colline samminiatesi con quattro gran premi della montagna in 15 chilometri, avveniva il terremoto con tanti ritiri, distacchi sempre più netti ed al comando, di quella fuga, restavano in sedici. A 23 chilometri dall’arrivo cercava la soluzione di forza Betti il quale era ben presto ripreso da Trotta, Mucelli e Betancourt, mentre era vano l’inseguimento al quartetto operato da Sarmiento, De Negri e Barindelli. Il quartetto filava via di comune accordo, Trotta provava un paio di volte negli ultimi tre chilometri, ma era volata e Mucelli assumeva il comando per non lasciarlo più mentre il colombiano (premio per lui intitolato a Bruno Matteoli quale miglior giovane in gara) finiva secondo e Betti terzo. Mucelli ha confermato di essere in splendide condizioni di forma. Vittorie e piazzamenti a ripetizione, sicuramente la migliore stagione del livornese da quando è nei dilettanti. Bravo Betti, in netta e chiara ripresa dopo tanta sfortuna anche Trotta, mentre hanno onorato fino in fondo l’impegno i corridori della nazionale colombiana, e sono risultati 26 gli arrivati al traguardo di Piazza Matteotti.
ORDINE DI ARRIVO:
1)Davide Mucelli (Bedogni Grassi Natalini) Km 174 in 4h21’24”, media Km 39,939;
2)Carlos Betancourt (Naz. Colombia);
3)Emiliano Betti (Petroli Firenze Caselli);
4)Alessandro Trotta (Bedogni Grassi Natalini) a 5”; 5)Mirko Battaglini (Neri Sottoli Comauto) a 26”; 6)Sarmiento; 7)De Negri; 8)Barindelli a 28”; 9)Cesaro a 2’; 10)Oprishko.
ANTONIO MANNORI
Foto di Licia Grandi per G.S. Termoimpianti
PECORARO ACUTO VITTORIOSO IN VALDARNO ALLUNGO A OTTO CHILOMETRI DALL’ARRIVO
SAN GIOVANNI VALDARNO (AR).- Nell’ambito del “Giugno Sangiovannese” manifestazione che propone tante iniziative grazie al Comune, si è svolta la tradizionale competizione ciclistica presenti 165 elite-under 23. Nella storia di questo 16° Gran Premio Industria Commercio e Artigianato, anche le vittorie nella prima edizione di Alessandro Petacchi e nella settima di Daniele Bennati. Questa volta ad imporsi è stato invece il siciliano Giuseppe Pecoraro, portacolori del team lucchese della Petroli Firenze Caselli Gragnano. Vittoria indiscutibile che premia un corridore generoso, bravo, tante volte protagonista per quel suo modo di gareggiare all’attacco. Alcuni piazzamenti, un paio di vittorie sfuggite per poco. E’ un successo, il primo stagionale che premia anche il collettivo della formazione guidata dal direttore sportivo Elso Frediani, che nelle ultime gare ha fornito in questo senso prove brillanti grazie non solo a Pecoraio ma anche a Majka, Betti, Gitto, Pedrazzini. La gara la cui partenza ufficiale in un pomeriggio dal caldo torrido è stata data dal nuovo sindaco di S.Giovanni Valdarno, Maurizio Viligiardi, è stata caratterizzata da una fuga di 9 corridori durata 85 chilometri. Ne sono stati protagonisti: Giannetti, Gani, Agostini, Quintero Norena, Ursi, Majka, Durante, Betti, Di Carlo ripresi dopo un vantaggio massimo di 1’25” a 28 Km dal traguardo. Provava Kovalenko, ma la corsa dopo la salita di Santa Lucia, si decideva a otto Km dall’arrivo quando schizzava via Pecoraro da un drappello di dieci corridori che si era appena costituito che andava da solo ad imporsi. Il fuggitivo poteva giovarsi del lavoro che tre compagni di squadra assicuravano tra gli inseguitori (ecco l’importanza della squadra) e così il siciliano raggiungeva il traguardo di Corso Roma nel centro della cittadina valdarnese conquistando un successo splendido e meritato.
ORDINE DI ARRIVO:
1)Giuseppe Pecoraro (Petroli Firenze Caselli Gragnano) Km 128, in 3h05’, media Km 41,518; 2)Henry Frusto (Scap Prefabbricati Foresi) a 13”; 3)Davide Macelli (Bedogni Grassi Natalini Monsummanese) a 15”; 4)Maksym Averin (Vega Montappone) a 20”; 5)Alexander Zhdanov (Cycling Valdarno Prebeton); 6)Di Battista; 7)Da Castagnori; 8)Ivanou; 9)Serafino; 10)Stefani.
ANTONIO MANNORI